Siamo appena tornati dalla 84° edizione del Salone di Ginevra. Ogni volta che varchiamo quella soglia, l'emozione è sempre quella di un bambino, emozione che solo i veri appassionati sono in grado di comprendere. Da oggi, cominciamo una breve carrellata delle principali novità presenti alla kermesse ginevrina. Ecco la prima parte, buona lettura.
Alfa Romeo 4C Spider
Ammetto che a pochi giorni
dall’apertura del Salone di Ginevra, abbiamo un po’ rovinato la
sorpresa ad Alfa Romeo annunciandovi l’arrivo della versione Spider della 4C, ma del resto questo è anche un po’ il nostro lavoro. Ad ogni modo, una cosa ci rende particolarmente felici: lo stand Alfa è tornato ad attirare pubblico e media internazionali come non faceva da anni. Chiaramente, il merito va alla 4C e, in particolar riferimento a quest’anno alla 4C Spider, vettura che sarà prodotta a partire dai primi mesi del 2015.
sorpresa ad Alfa Romeo annunciandovi l’arrivo della versione Spider della 4C, ma del resto questo è anche un po’ il nostro lavoro. Ad ogni modo, una cosa ci rende particolarmente felici: lo stand Alfa è tornato ad attirare pubblico e media internazionali come non faceva da anni. Chiaramente, il merito va alla 4C e, in particolar riferimento a quest’anno alla 4C Spider, vettura che sarà prodotta a partire dai primi mesi del 2015.
La nuova Alfa Romeo 4C Spider
porta al debutto
alcuni elementi che in futuro non sarebbe male vedere anche
sulla sorella coupè. Oltre al bianco lucido tristrato della carrozzeria,
sicuramente degna di nota è la scelta dei designer del biscione di cambiare il
disegno dei gruppi ottici anteriori, forse la parte più criticata della 4C in
versione coupè. In più, il propulsore 1'750
turbo quattro cilindri in alluminio da 240 cv ruggisce attraverso il nuovo
doppio scarico Akropovic montato in posizione centrale.
Audi TT Coupè
Come ogni volta, lo stand
Audi colpisce per la sua grandezza: nonostante l’immensità della sua gamma, il
costruttore dei quattro anelli è una delle poche case presenti alla kermesse
ginevrina che ha deciso di portare tutte le sue auto: sono presenti RS6, RS4,
R8 V10, la nuova S3 Cabrio, ma anche auto molto più tranquille come la A3
g-Tron (la prima Audi commercializzata con impianto a metano montato
direttamente in fabbrica) o la A1 Sportback.
Ad ogni modo, gran parte dell’attenzione
è concentrata sulla nuova generazione dell’Audi TT Coupè: la sportiva di
Ingolstadt, infatti, si rinnova completamente a Ginevra grazie ad una nuova
estetica ed una nuova piattaforma. Infatti, sotto la carrozzeria di cui
parleremo tra poco si nasconde la piattaforma modulare del gruppo Volkswagen,
la MQB, quella già utilizzata da Golf e compagnia e bella.
Esteticamente, invece, la TT
Coupè si rinnova senza stravolgersi, come era prevedibile: la parte che cambia
di più è quella anteriore, dove fa la sua comparsa una nuova griglia affiancata
con nuove prese d’aria che prendono ispirazione da quelle viste sulla R8. Il
tutto si combina al meglio con i nuovi gruppi ottici che vagamente ricordano
quelli della Quattro Concept. Al posteriore, la linea rimane molto simile all’attuale
modello, fatta eccezione per una rivisitazione
della zona del portatarga e per un leggero restyling dei fari.
Per il resto, la nuova Audi
TT Coupè non fa nulla per non ricordare la prima generazione della vettura:
vista dal vivo, fin dal primo colpo d’occhio si notano i passaruota bombati, la
classica forma a semicerchio del tetto ed il particolare tappo della benzina,
rimasto invariato nel corso degli anni. Promossa.
BMW Serie 2 Active Tourer
La si può senza alcun dubbio
definire come l’auto dei primati. Se avevate già in mente di comprarvela, non
fate quelle facce: con il termine “primati” non intendevo le nostra antenate
scimmie, ma di fatto non esiste un’altra parola più adatta per descrivere le
novità che questa Serie 2 Active Tourer porta all’interno del mondo BMW.
Prima vettura nella storia
del costruttore bavarese ad essere a trazione anteriore, prima monovolume
nella storia di BMW e prima vettura del marchio dell’elica a montare un
propulsore a tre cilindri. Non me ne vogliano i più affezionati al marchio di
Monaco di Baviera, ma la realtà dei fatti è questa.
E’ chiaro fin da subito che l’obbiettivo
della BMW Serie 2 Active Tourer è chiaramente la Mercedes Classe B, vettura che
fino a questo momento ha campato di rendita, non avendo mai avuto un’avversaria
diretta. Ce la farà questa novità a battere la best-seller di Stoccarda? Le
possibilità ci sono tutte, a partire dal design. Allo stand, qualcuno ha
evidenziato qualche somiglianza con un’altra auto della stessa categoria,
seppur meno “nobile”: la Kia Carens. A voi il giudizio finale
BMW Serie 2
La nuova coupè compatta di
BMW si fa vedere per la prima volta in Europa: a dire la verità ci ha trasmesso
poco. O meglio, ci ha trasmesso meno di quando ci saremo aspettati. Forse
perché esteticamente ha perso la personalità dell’auto che va a sostituire, la
Serie 1 Coupè (poi ci è davvero impossibile dimenticarci di una vettura
fantastica come la 1M). Questo, comunque, non vuol dire che non ci piaccia,
anzi.
I contenuti ci sono tutti:
nonostante la sua freddezza, la linea è azzeccata, anche se come dicevamo
prima, a noi non sarebbe dispiaciuto vedere qualche dettaglio più personale.
Insomma, manca quel tocco in grado di farci innamorare di lei al primo sguardo.
All’interno dell’abitacolo, BMW negli ultimi anni ci ha abituato bene: tutti i
comandi sono al loro posto e la qualità di materiali e finiture è quella buona
di sempre. Per approvarla a pieni di voti dobbiamo provarla, magari la versione
2.0 turbo quattro cilindri da 184 cv. Vi faremo sapere.
BMW M3 / BMW M4
Finalmente abbiamo avuto la
possibilità di vedere da vicino le versioni sportive di Serie 3 e Serie 4. BMW
gli ha destinato una parte laterale del suo stand ginevrino, separandole
giustamente dal resto della gamma. Sicuramente, la prima cosa che si nota è la
tinta delle loro carrozzerie: i designer della casa dell’elica hanno sicuramente
deciso di azzardare più del solito, ed hanno scelto un azzurro pastello per la
M3 e l’Aurum Dust (polvere d’orata) per la M4. Le tinte in questione a noi
piacciono molto, ma spetta sempre al pubblico dire l’ultima. Anche perché, come
al solito ci sarà sempre qualcuno tra il suddetto pubblico che alla fine
sceglierà un triste grigio metallizzato.
Esteticamente, sia la M3 che
la M4 si contraddistinguono fin da subito dalle loro cugine più tranquille,
rispettivamente Serie 3 e Serie 4. Già ad una prima occhiata, entrambe le
vetture trasudano aggressività: nuovi paraurti anteriori e posteriori, nuovi
cerchi in lega, nuovi parafanghi più pronunciati, nuovi specchietti retrovisori
dal design decisamente originale e funzionale e nuovo impianto di scarico a
quattro uscite. Quest’ultimo, forse, si apprezza più quando il 6 cilindri in
linea da 440 cavalli che si nasconde là davanti viene acceso. Ma questo è un
altro discorso.
Citroen C1 / Peugeot 108 /
Toyota Aygo
Al Salone di Ginevra 2014, il
gruppo Peugeot-Citroen e Toyota rinnovano il loro accordo: debuttano quindi le
nuove Citroen C1, Peugeot 108 e Toyota Aygo. Fin’ora, questo trio è stato in
grado di riscuotere un discreto successo in tutta Europa e, da quanto abbiamo
avuto modo di valutare, ci sono tutte le premesse per le quali il successo si
possa bissare.
C1, 108 ed Aygo sono
cresciute, aggiungendo qualità e contenuti. In particolare, la francesi hanno
guadagnato un’aria decisamene più chic ed alla moda, come sembra andare sempre
più alla moda tra le city-car che hanno debuttato negli ultimi anni
successivamente alla 500. Inoltre, buona l’idea di proporre fin da subito
versioni caratterizzate dal tetto in tela reclinabile, versioni che, sono
sicuro, piaceranno molto alle rappresentanti del gentil sesso.
Leggermente diversa è invece
la Toyota Aygo: come è già successo per la generazione precedente, la piccola
giapponese vuole mantenere la sua personalità distinta da quella delle sorelle
francesi. La buona idea dei designer del Sol Levante è stata quella di giocare
sul tema denominato “x-play”, che a sua volta prende nome dal nuovo design a
forma di x della zona frontale della vettura. Grazie a questa nuova
caratteristica, il cliente potrà scegliere un differente abbinamento di colori,
quasi come se fosse la cover di un cellulare. Siamo sicuri che faranno faville
nel mercato delle piccole auto da città, un po’ come hanno fatto a loro tempo
le auto che andranno a sostituire a partire da questa estate.
Citroen C4 Cactus
La prima volta che abbiamo
scritto della C4 Cactus qua su Motori-24.com l’abbiamo descritta come “la differente”. Oggi, dopo averla vista da molto vicino, rinnoviamo quello che
abbiamo detto: la nuova Citroen C4 Cactus è effettivamente differente,
totalmente diversa a qualsiasi cosa vista fin’ora.
Con quella sua aria da “giocherellona”
vuole sicuramente fare il verso ai suv ed ai crossover, ma in realtà le sue
misure sono molto compatte, più o meno quelle di una C4 standard. Tuttavia, a
differenza di quest’ultima, presente tante particolarità, a partire dagli
Airbump.
Citroen ha deciso di chiamare
in questo modo le originali protezioni in cuscinetti di gomma presenti all’anteriore,
al posteriore ed ai lati della vettura. Oltre a dare un tocco estetico non
indifferente, dato che possono essere ordinati in diversi colori, hanno anche
un’utilità, specialmente all’anteriore ed al posteriore.
Una volta entrati all’interno
dell’abitacolo, ciò che colpisce è la pulizia dell’insieme: finalmente basta
tasti sparsi per la consolle, tutto in un unico schermo touch screen. Per una
volta, mi sento di dire viva la tecnologia. Ah, non chiedeteci il perché, ma i
finestrini posteriori si aprono solo a compasso, nemmeno una manovella a pagamento. Nonostante ciò, siamo sicuri che si ritaglierà la sua fetta di
mercato.
Jeep Renegade
Alla faccia delle malelingue
che predicavano lo spostamento della produzione del Fiat-Chrysler Automobiles
al di fuori del nostro Paese. Al Salone di Ginevra, il gruppo del Lingotto ha
presentato la prima Jeep della storia realizzata al di fuori del Nord America.
Stiamo parlando della nuova Renegade, vettura che sarà realizzata negli
stabilimenti di Melfi, da dove partirà all’assalto di 100 mercati in tutto il
mondo
Fa davvero molta impressione
vedere un’auto così compatta portare il simbolo di Jeep sul cofano: del resto,
questo è quello che richiede il mercato al giorno d’oggi. Nonostante ciò, la
mia impressione è che anche il più tipico dei clienti del marchio statunitense
si troverebbe a sua agio al volante della Renegade.
Tutto, infatti, rimanda al
tipico design della casa: frontale con gruppi ottici circolari e griglia a
sette listelli orizzontali e parafanghi larghi e squadrati. Jeep ci tiene a
precisare che la sua Renegade non sarà la tipica finta fuoristrada da città: a
richiesta, sarà possibile avere la trazione integrale con ridotte o l’allestimento
Trailhawk, caratterizzato da particolari doti fuoristradistiche. Se prima
abbiam detto che la Citroen C4 Cactus si ritaglierà la sua fetta di mercato,
per la Jeep Renegade questa operazione dovrebbe essere ancora più facile e
scontata.
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