Il Bhutan vuole bloccare le auto con motore termico

Il Bhutan è un piccolissimo Stato quasi nascosto tra le montagne dell’Himalaya. Date le sue minuscole dimensioni e la morfologia del suo territorio, il sua città più grande è Timphu, la capitale, che vanta una popolazione di circa 80’000 persone, divise tra funzionari statali, ufficiali militari, membri della famiglia reale e della piccola classe media locale.

Da questa premessa, potrete capite
il problema dell’inquinamento non sia tanto grave. Ad ogni modo, il governo e la famiglia reale del piccolo Paese asiatico avevano già espresso l’intenzione di convertirsi alle vetture elettriche, addirittura vietando la vendita di quelle a combustione termica, ovvero quelle dotate di “normale” motore. Nonostante gli esegui numeri che fa registrare il mercato automobilistico del Bhutan, capite bene che un passaggio così epocale non è di facile attuazione.

Per questo, stando a quanto riportato da AsiaNews, il Governo bhutanese avrebbe richiesto l’aiuto di Nissan e Mitsubishi, i due costruttori giapponesi maggiormente specializzati in questo tipo di veicoli. Questo sarebbe stato il principale motivo del viaggio del Primo Ministro del Bhutan, Tshreing Tobgay, in Giappone, al ritorno dal quale ha dichiarato che “la benzina è cara e nemica dell’ambiente. Il trasporto sostenibile porterà felicità ai cittadini. In più, siamo in possesso di strutture in grado di generare energia elettrica da fonti rinnovabili come, per esempio, i fiumi”.

In effetti, le parole di Tobgay non sono prive di senso: attualmente, il Bhutan vende ai Paesi confinanti la stragrande maggioranza dell’energia idroelettrica che produce, spendendo il ricavato nell’acquisto di benzina e di altri combustibili. Comunque, per il momento possiamo solo ipotizzare che le case giapponesi possano aiutare questo piccolo Paese a realizzare il suo sogno solo attraverso la realizzazione di infrastrutture dedicate alle auto elettriche dato che – almeno credo – quest’ultime non potranno essere regalate.

Quelli qui sotto sono due servizi della televisione indiana sull’argomento