Per avere emissioni più basse basta andare più piano. Parola del boss di Aston Martin

Ulrich Bez è l’attuale presidente di Aston Martin, un vero e proprio presidente appassionato dell’interno mondo dell’auto. Oltre a dimostrarlo attraverso i fatti (correndo ben tre 24 Ore di Le Mans a bordo di una Vantage N24) lo dimostra anche attraverso le sue dichiarazioni alla stampa, sempre molto dirette. L’ultime in ordine di tempo sono quelle rilasciate al magazine australiano “Drive”.

Anche questa volta, il numero uno di
Aston Martin non le manda a dire, pronunciando parole non di certo molto felici nei confronti del trio delle meraviglie, formato da Porsche 918 Spyder, McLaren P1 e Ferrari LaFerrari. Infatti, secondo Bez, il peso aggiuntivo delle batterie necessarie per il funzionamento del sistema ibrido di queste vetture rovinerebbe la purezza di guida e porterebbe solamente solamente dei benefici ecologici a cui i clienti di questo genere di vetture non sono affatto interessati.

Per questi motivi, almeno nel prossimo futuro, Aston Martin non avrà in gamma nessun modello ibrido, ma continuerà con la produzione dei suoi tradizionali propulsori V12. Stando a quanto dichiarato dal manager, “l’ibrido ha solamente due vantaggi: può servire a superare qualcuno in F1 o per risparmiare carburante”. Vantaggi che, nel settore delle supercar, sono del tutto ininfluenti. Se vuoi consumare ed emettere dimeno, quindi, non ti resta “andare un po’ più piano”, come suggerito dal boss della casa inglese.

Aston Martin, quindi, percorrerà altre strade per migliorare consumi ed emissioni dei suoi motori a benzina, studiando più accuratamente fattori come l’aerodinamica e la riduzione del peso mediante l’utilizzo di materiali speciali. “Io sono un purista e credo che le supercar debbano pesare il meno possibile. A me non interesserebbe avere un sistema capace di fornirmi con un impulso 100 cavalli in più, specie se questo sistema comporta un aggravio di 100 kg”, ha detto Bez.

Che dire, una presa di posizione piuttosto netta da parte del presidente Aston Martin. Personalmente, mi trovo d’accordo con lui, anche se non del tutto. E’ vero, forse ultimamente l’ibrido è divenuto un po’ una moda, ma criticare auto che sono in grado di raggiungere prestazioni impressionanti anche grazie alla loro architettura ibrida frutto di mesi e mesi di sperimentazione mi sembra un pelino fuori luogo.