Peugeot 208 GTi: la nostra prova su strada

Peugeot 208 GTi

Il leone è tornato a graffiare. Lo so, questa è la tipica frase che molto siti o giornali scrivono ogniqualvolta esce una nuova Peugeot. E’ una frase trita e ritrita, un po’ come il “ridurremo le spese pubbliche” dei nostri politici. Devo dire che questa volta, però, la frase è più che azzeccata, anche perché fin da adesso potete capire che questa Peugeot 208 GTi ci è piaciuta davvero tanto. Lo so, generalmente il risultato di una prova su strada andrebbe detto alla fine, ma il nostro
parere positivo sarebbe comunque scaturito involontariamente dalle parole di questo articolo che vi racconta pregi e difetti (certo, tutte le auto ne hanno), di questa versione pepata della 208.

Peugeot 208 GTi

Fin dal momento della sua presentazione, le intenzioni della casa francese sono state più che chiare: ripetere il successo della 205 GTi. Quindi, il compito di questa 208 GTi era quello non facile di reinterpretare l’auto dei sogni di molti ragazzini degli anni ’90 in chiave moderna, cercando di far diventare la sua erede del terzo millennio ancora una volta protagonista dei poster da appendere nella cameretta. Non sappiamo se sarà così, dato che, ahimè, i ragazzini di oggi sembrano essere più attenti all’ultimo smartphone che all’ultima Lamborghini uscita, ma sento che la 208 GTi sia andata molto vicino all’obbiettivo. Si, perché pur non essendo spartana come la sua antenata, la 208 GTi è riuscita comunque a trasmetterci qualcosa, a farci capire che sotto quel pedale destro c’era qualcosa, non solo un’ammasso di lamiere di una freddezza unica, tipica sensazione di alcune vetture tedesche. Certo, merito anche dei 200 cavalli sprigionati dal 1.6 turbo realizzato in collaborazione con BMW.

Peugeot 208 GTi

Ecco, voglio parlarvi proprio di questo motore. Durante il pranzo che è seguito al test su strada di cui parleremo tra poche righe, ho avuto l’occasione di fare una piacevole chiaccherata con Matthieu Passelac, chief project del motore. Insomma, una persona che il motore l’ha visto nascere, crescere e finire dentro il cofano della 208 GTi. Durante questa chiaccherata, ho capito una cosa molto importante: l’auto è stata costruita attorno al motore, non il contrario. Questo perché il desiderio di Peugeot era quello di ottenere un propulsore sfruttabile appieno in ogni situazione, da quando si va a prendere il fratellino a scuola nell’ora di punta, a quando si vuole fare il Loeb della situazione sui tornanti di montagna. Di conseguenza, anche l’auto doveva seguire questa filosofia: telaio e sospensioni rigide ma non troppo, cambio manuale che abbia un giusto compromesso tra leggerezza e sportività. Insomma, sulla carte era un’auto praticamente impossibile da realizzare, eppure i francesi sembrano esserci andati molto vicini (non dico che hanno centrato la perfezione, perché mi sembra decisamente troppo).

Peugeot 208 GTi

Probabilmente, un dispositivo in grado di ottenere il massimo della sfruttabilità in ogni situazione sarebbe stato un “manettino“, come, per esempio, quello presente sulla MiTo: vuoi andare normale? Passa in Dynamic. Oggi non vuoi strafare? Metti in Normal. Di conseguenza, ho domandato al disponibilissimo ingegner Passelac il perché non avessero previsto un dispositivo del genere sulla 208 GTi. La sua risposta è stata chiara e coincisa: “Non ne abbiamo bisogno, il motore così com’è è già ottimo in tutte le situazioni in cui puoi capitare”. Come dargli torto? Del resto, l’abbiamo verificato anche noi in prima persona durante la prova su strada – e che strada – che si era tenuta fino a qualche minuto prima. Peugeot ha infatti avuto la brillante idea di organizzare il tutto su strade che sono state le protagoniste del magico Rally di Montecarlo, quindi immaginatevi il nostro entusiasmo.

Peugeot 208 GTi

Appena aperta la porta della 208 GTi la nostra attenzione si è calamitata sui sedili: l’aspetto è bello e sportivo, come dev’essere su un’auto di questo genere. Anche se il colore della nostra auto è blu, all’interno dell’abitacolo sono più che evidenti le finiture rosse: infatti, questo colore è presente sui sedili, sulla plancia, sulle maniglie delle porte, sul cambio e sulle cinture, ma anche in alcuni dettagli esterni. Addirittura, se si spinge su un tastino alla base del contachilometri, tutto il contorno dello stesso indovinate di che colore diventa? Ma rosso, naturalmente.

Peugeot 208 GTi

 

Peugeot 208 GTi

Una volta seduti alla guida, anche se ci abbiamo messo un po’ per capire dov’era posizionata la leva di regolazione del volante, ci siamo sentiti subito a nostro agio. I sedili confermano la buona impressione che ci avevano dato a prima vista, mentre il volante è davvero molto compatto, quasi piccolo e separato dalla strumentazione, installata a qualche centimetro da quest’ultimo. In più, a destra del volante abbiamo l’ottimo schermo touch-screen da 7 pollici, tramite il quale è possibile controllare l’interno sistema di infotainment (connettività Bluetooth, audio, navigazione, il tutto abbinato ai comandi al volante). Esteticamente, mi è sembrato più bello rispetto, per esempio, a quelli visti su Classe A (si, non mi sembra di aver detto un’utopia) o Clio (ma la lista potrebbe continuare). Sono inoltre porte USB. In più, sono favorevolmente stupito dal fatto che (come potete vedere nella foto sotto) sotto ai comandi del clima , è stato previsto un vano profondo dove noi abbiamo posizionato due bottigliette d’acqua, ma di spazio ne avanzava ancora.

Peugeot 208 GTi

A questo punto, siamo pronti per la partenza: giriamo la chiave e…No, niente “vroooommm!”. Diciamo che il sound in fase di partenza non è il forte della Peugeot 208 GTi. Del resto, hanno voluto realizzare un’auto utilizzabile in ogni circostanza, e spesso il rumore è una cosa fastidiosa. Ad ogni modo, il sound della 208 GTi viene fuori ad ogni cambiata alle andature più sostenute, proprio quando ai malati di auto come noi piace sentire un ottimo sound. Dimenticatevi quindi di fare certi rumori in coda sul lungomare, a meno che non cambiate sopra i 3’500 giri o non sgasiate in folle. Comunque, dopo aver impostato la destinazione sul navigatore con schermo touch-screen in modo alquanto intuitivo siamo partiti per una strada tutte curve che ben presto ci ha portato ad oltre 1’000 metri d’altezza a suon di tornanti, un luogo dove la 208 GTi fa venir fuori il suo carattere, a suon di cambiate degne di questo nome e staccate rallystiche.

Peugeot 208 GTi

Bisogna essere sinceri: su questi percorsi, caratterizzati da curve mozzafiato e quasi completa assenza di traffico, andare a velocità da codice sarebbe praticamente impossibile anche a bordo di una 107 da 68 cavalli, figuriamoci con 200 cavalli disponibili sotto il piede destro. Quindi, in queste situazioni, bisogna tenere d’occhio il contachilometri. Ecco, avrei un appunto proprio sul contachilometri: il suo design è decisamente originale, ma talvolta va a penalizzare la visibilità: diverse volte, parte del contachilometri era coperto dalla parte superiore dello sterzo: questo piccolo problema è probabilmente causato anche dalla mia altezza (vicina al metro e 90) e forse poteva essere risolta abbassando leggermente l’altezza del volante (soluzione che non mi è venuta in mente durante il test). Ad ogni modo, il comportamento tra le curve della 208 GTi ti fa ben presto dimenticare questo piccolo neo.

Peugeot 208 GTi

Solitamente, le vetture francesi sono famose per risultare morbide. Questo non avviene sulla 208 GTi: ad ogni curva che percorriamo, sia essa a forte o bassa velocità, a ampio o corto raggio, questa piccola francesina da l’impressione di essere attaccata a terra. Il bello, però, è che questa sua capacità di sembrare aggrappata all’asfalto non si ripercuote in alcun modo sugli occupanti, che non percepiscono alcuna vibrazione di troppo, anche per merito dei sedili, secondo noi. Come vi ho detto inizialmente, la volontà dei tecnici Peugeot era quella di realizzare un’auto ottima per tutte le situazioni: inutile quindi dirvi che la 208 GTi non è affatto scorbutica o troppo aggressiva: lo è al punto giusto, quel punto in grado di garantirvi ottimi inserimenti ed uscite dalle curve, merito anche dello sterzo diretto e preciso. La Peugeot 208 GTi sembra assecondare il guidatore, ci porta esattamente dove noi vogliamo, non serve costringerla a forza, è una sportiva che va guidata con leggerezza.

Peugeot 208 GTi

E’ difficile fare arrivare al limite la Peugeot 208 GTi: ok, non sarà una Ferrari, ma quando si è fisicamente e concretamente al limite delle possibilità che ci danno l’auto ed il percorso in quel momento, sembra sempre di essere in buone mani, sembra sempre che la 208 GTi possa fare poco di più, ma sempre qualcosa in più, rispetto a quello che abbiamo fatto. E’ possibile definire il motore con una sola parola: pieno. Questo perché spinge ininterrottamente fino ai 4’000 giri ed addirittura ha un ulteriore picco di potenza sopra quota 5’000. Di certo, il cambio manuale a sei marce (l’unico disponibile) aiuta, anche se in qualche frangente i suoi rapporti potrebbero sembrare un tantino lunghi. I consumi? Se si guida molto allegri questi potrebbero spaventare, ma se si procede ad una andature normale, diciamo da codice, la media dei 13-14 con un litro non è così irraggiungibile. Dopo un bel giro sulle Alpi francesi, abbiamo capito chiaramente una cosa: sotto il profilo della guida, la Peugeot 208 GTi ci piace davvero tanto. E non lo dico così per dire, lo dico perché se potessi, ne prenderei una domani mattina. Ma sotto il punto di vista estetico sarà lo stesso?

Peugeot 208 GTi

 

Precisando che l’estetica è decisamente oggettiva, la nostra risposta è “ni”. Sia chiaro, personalmente ritengo che anche la “normale” 208 sia bella esteticamente, quindi figuriamoci questa GTi. Quest’ultima, infatti, si differenzia per i nuovi cerchi in lega da 17 pollici, la nuova griglia anteriore dal design alquanto originale, lo scarico a doppia uscita dalla forma trapezoidale, per le carreggiate allargate e per il logo GTi ben in vista dietro ai finestrini posteriori. Insomma, la caratterizzazione estetica sportiva c’è, anche nell’abitacolo. Ma forse, se in quest’ultimo va bene così, per gli esterni ci saremo aspettati qualcosa di più: basta vedere cosa ha fatto Abarth con la Punto o Ford con la Fiesta ST. In fondo, però, capiamo questa scelta di Peugeot e, per spiegarvela, torniamo al concetto di auto che la casa francese aveva in mente quando ha realizzato la 208 GTi: un’auto sfruttabile a pieno in ogni circostanza. Un’auto, quindi, che deve piacere a tutti: si sa che il troppo stroppia. Una sportiva di classe quindi.

Peugeot 208 GTi

La Peugeot 208 GTi sarà disponibile in tutte le concessionarie italiane a partire dal mese di Maggio 2013 al prezzo di 21’950 Euro chiavi in mano. Alla domanda “la consiglieresti ad un tuo famigliare o amico?” la nostra risposta è un convinto si. Poi, appena se la compra, gliela ruberemo per una giornatina tutte curve. Ora, come ogni test su strada che si rispetti dobbiamo indicare pregi e difetti:

PREGI

– Stabilità
– Motore
– Sterzo

DIFETTI

– Strumentazione dietro al volante non sempre facilmente leggibile
– Mancanza di un “sound” giusto alle bassissime andature

 

Peugeot 208 GTi

 

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