Lancia: arriva la protesta dei fan

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Come era prevedibile, la presentazione del piano industriale del gruppo Fiat-Chrysler lo scorso Novembre ha scaturito moltissime reazioni tra gli appassionati, molte delle quali contrastanti. Con particolare riferimento al nostro Paese, il popolo degli alfisti si è trovato per l’ennesima volta dinnanzi alla speranza, dinnanzi ad un piano di rilancio a livello mondiale, a cui è stato dato appena inizio con la presentazione della nuova 4C. D’accordo, si potrà essere d’accordo o meno con questo ambizioso piano da 300’000 unità/anno entro il 2016, ma c’è un’altra casa storica che un piano, per il momento, proprio non ce l’ha.

Stiamo parlando di Lancia, destinata ad una sempre più completa fusione con Chrysler tanto da perdere quasi completamente la sua identità. Non essendo fan
della pagina ufficiale di Lancia su Facebook, il nostro lettore Massimo Camilli ci ha fatto notare che proprio sul popolare social network si sta scatenando una vera e propria rivolta dei fan del marchio di Chivasso nei confronti delle decisioni di Sergio Marchionne, il quale ha dichiarato che Lancia è ormai priva d’appeal sul continente europeo. Questa rivolta, è scaturita in un’apposita pagina, denominata “Si a Lancia, no a Marchionne” dove i fan attualmente stanno dimostrando tutto il loro sdegno per le decisioni prese dai manager Fiat per la loro marca del cuore, di fatto sempre più destinata a rimarchiare le future Chrysler, eccezion fatta per la piccola Ypsilon, auto da preservare secondo lo stesso Marchionne.

Nel momento in cui scriviamo, la pagina ha raccolto già 3788 “mi piace” da quando è stata fondata nel 2012. Questo gruppo di appassionati è molto attivo sui social, avendo anche un account twitter dal nome alquanto originale, @occupylancia. La pagina Facebook naturalmente contiene diverse immagini delle Lancia del tempo che fu e diverse prese per i fondelli (per non dire un’altra parola) della gamma attuale: per esempio, la Flavia viene definita vasca da bagno, mentre carriole e passeggini vengono ironicamente raffigurati con la griglia della casa torinese.

Che dire, questi fan “rivoltosi” di Lancia hanno assolutamente ragione, negli anni si è quasi magicamente riusciti a trasformare una casa in grado di produrre eccellenti auto di alta gamma, stupende ma soprattutto leggendarie auto sportive ad una marca che praticamente in futuro si limiterà al rimarchiamento di auto originariamente nate come Chrysler brand che, se permettete, non ha proprio nulla a che vedere con Lancia, e non solo per la storia. Tuttavia, però, concedetemi di spezzare una lancia (appunto) nei confronti del tanto odiato Sergio Marchionne: infatti, se facciamo una valutazione del caso con più calma, purtroppo il manager italo-canadese ne ha ben poca colpa.

Certo, è proprio lui che ha preso la decisione di rimarchiare alcune Chrysler in Lancia ma purtroppo se il brand di Chivasso si trova in questa non invidiabile situazione è di certo colpa delle passate gestioni. Mettendoci nei panni di Marchionne, voi cosa avreste fatto? Avreste continuato a vendere solamente Ypsilon e Delta solamente in alcuni mercati od avreste tentato di allargare la gamma anche con modelli che di Lancia hanno poco o niente? Certo, sarebbe bello vedere una rivisitazione in chiava moderna della Delta Integrale, della Stratos o della Fulvia, ma quanti, sinceramente, in Europa comprerebbero un’auto del genere dopo tutti questi anni di oblio? Per fare un rilancio come si deve occorrerebbe un “fondo cassa” come quello del Gruppo Volkswagen, che è stato in grado di fare di Audi un brand di eccellenza mondiale in poco meno di un ventennio. In più, mettici anche tutti i problemi produttivi del nostro Paese…ma questo è un altro discorso. Comunque, a Marchionne vorremmo fare anche noi una domanda? Perché non è prevista una sostituta della Musa??? Ecco un altro grande problema del gruppo di Torino: l’assenza di auto sostitutive di eccellenti successi. A qualcuno di noi scende ancora la lacrimuccia a pensare all’Alfa GT

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