Il paradosso dei test pre-stagione di Formula Uno

Un decimo di secondo è un’eternità in Formula Uno. Infatti, in pista, un distacco del genere può significare la pole position, il terzo posto o anche peggio in griglia di partenza. L’annullamento di questo decimo di secondo tiene concentrati centinaia di persone per tantissimi giorni all’anno, a partire dai primi test pubblici pre-stagione, quando i progettisti iniziano a lavorare direttamente in pista sulla monoposto.

Tuttavia, proprio in questo periodo dell’anno i decimi di secondo non contano, in quanto i piloti per la prima volta tentano di tradurre le tante
ore passate in galleria del vento e davanti agli schermi del computer in qualcosa di concreto in pista ed in più sono impegnate a provare tutte le nuove componenti.

Proprio per questo, i tempi sul giro delle monoposto sono da prendere con le pinze. In più, i team minori, al solo scopo di cercare più sponsor possibili, fanno del loro meglio per ottenere il miglior tempo sul giro possibile e fare subito notizia. Quindi, tutto questo viene fatto nonostante che le vetture sono costrette ad entrare nei box subito il giro dopo per cambiare alcune componenti (che rischiano di non funzionare nel giro successivo) o per riempire il serbatoio.

Per fare un esempio, Hamilton ha fatto registrare il miglior tempo nel quarto giorno di test sul circuito di Jerez, mentre Romain Grosjean con la Lotus è arrivato secondo a soli 129 centesimi. Qualcuno crede davvero che Lotus nel 2012 possa tenere il ritmo della McLaren? Naturalmente il pilota ed il team manager hanno pronunciato le solite frasi di rito, del genere “siamo soddisfatti della nuova vettura” e “è un passo in avanti rispetto alla vecchia monoposto”. 


Il giorno in cui un pilota o un team manager dirà “abbiamo pochissime possibilità di lottare per il campionato, sarà già un ottimo risultato non arrivare tra gli ultimi posti in classifica” credo proprio che il sole sorgerà da ovest…