La De Tomaso acquistata dalla L3 Holding

 

Alla fine, se la sono portata a casa uomini d’affari provenienti da paesi senza una grande tradizione automobilistica: questo significa poco o niente, certo, ma speriamo che la cordata svizzero-lussemburghese L3 Holding riesca a ridare a De Tomaso il lustro di un tempo. Fallita nel 2004 dopo una breve riapertura ad opera dell’ingegner Rossignolo, per il marchio fondato a Modena nel 1959 dal pilota argentino Alejandro De Tomaso si apre quindi un nuovo capitolo.

Soprattutto, si apre un nuovo capitolo anche per i 900 operai (800 a Torino e 100 a Livorno) in

mobilita’ dallo scorso dicembre accorsi in gran numero nell’aula del tribunale di Torino in cui si e’ svolta l’asta per l’alienazione. All’asta hanno partecipato i cinesi di Ideal Time Venture e gli italiani di Eos, i quali hanno deciso di fermarsi dopo che i rilanci hanno superato quota 900.000 euro.

Ora, i rappresentanti dei lavoratori si riuniranno domani pomeriggio a Grugliasco, mentre alla L3 Holding resta “solo” da pagare la cifra pattuita e quindi formalizzare la sua nuova posizione di proprietario. Alberto Fontana, amministratore unico del fono svizzero-lussemburghese, si e’ dimostrato fin da subito molto determinato: “Il nostro piano industriale prevede la produzione, a regime, di 4.500 auto sportive”. Parole molto belle, ma purtroppo molto simili a quelle gia’ pronunciate da altre persone in altre occasioni.

Stando a quanto dichiarato da Fontana, il modello di punta sara’ “una vettura a due porte con motore posteriore”, anche se ancora non e’ molto chiaro dove verra’ realizzato, dato che, secondo il manager, “lo stabilimento di Grugliasco sembra molto vecchio ed i costi di manutenzione sarebbero troppo elevati”. Addirittura, Fontana ha ipotizzato la costruzione di un nuovo stabilimento, “sempre nel torinese”.

Insomma, di sicuro le intenzioni sono quelle di far le cose in grande.In piu’, occasione piu’ unica che rara, per una volta anche il sindacato della Fiom sembra essere d’accordo con quanto pattuito, anche se con delle riserve. Federico Bellono, segretario della Fiom di Torino, ha infatti dichiarato che questa “non e’ la soluzione ideale, ma avrebbe potuto finire molto peggio, dato che le altre due offerte erano rivolte unicamente al marchio”.


Ad ogni modo, a quando il primo modello della nuova era? Per ora, Fontana non si e’ sbilanciato, dicendo comunque che sono in programma esattamente 360 assunzioni tra il 2017 ed il 2021. Che sia la volta buona?