Brabham vuole tornare in Formula Uno

 

L’australiano Jack Brabham fu il primo e fin’ora unico pilota a vincere un campionato mondiale di Formula Uno a bordo di una monoposto interamente progettata da un team di sua proprietà. Era il 1966. Il team Brabham riuscì a vincere solo un altro mondiale (quello del 1967), per poi sparire definitivamente dal mondo delle competizioni nel 1992. Ad ogni modo, nonostante gli scarsi successi, la squadra anglo-australiana è rimasta nel cuore degli appassionati.

Nel tempo, dietro al volante di una Brabham si sono

succeduti piloti come Jacky Ickx, Niki Lauda, Riccardo Patrese e Nelson Piquet. Impossibile poi dimenticare il futuristico motore Alfa Romeo con turbina posteriore (foto sotto). Ora, il team Brabham è pronto a tornare sui palcoscenici internazionali ma, per farlo, ha bisogno di un cospicuo finanziamento. Sai che novità, direte voi. Eh no invece. Perché questa volta è diverso, niente grandi sponsor associati a piloti di basso profilo. David Brabham (il figlio di Jack) ha deciso di puntare tutto sul ‘crowdfunding‘.

La Brabham Alfa Romeo BT46 impegnata nel mondiale 1976

David ha infatti dichiarato che se tutti gli appassionati di corse donassero una sterlina a testa, questa sarebbe più che sufficiente.

“Ho sempre sognato di rivedere una Brabham in pista, ma per farcela dobbiamo fare le cose in modo diverso, con un nuovo modello che porti i fans più vicini all’azione, che ispiri i piloti e gli ingegneri di tutto il mondo ed offra la rara opportunità di far parte di questa storica squadra”.

Queste sono le ambiziose parole del figlio di Jack. L’obiettivo iniziale della squadra è quello di ottenere circa 250.000 sterline per migliorare la propria divisione digitale, in modo da sviluppare un portale dove i fans potranno “ricevere video ed aggiornamenti audio sui progressi del team” anche con la possibilità di “esprimere il proprio voto su alcune decisioni importanti ed interagire con i componenti della squadra”. Naturalmente, nel lungo periodo le richieste finanziarie dovranno necessariamente diventare più alte.

La Brabham BT44 del 1974 progettata da Gordon Murray

David Brabham ha anticipato che circa 2,5 milioni di sterline sono necessarie per avviare uno stabilimento dove progettare e produrre una nuova auto da corsa, mentre con altre 8 milioni di sterline, Brabham sarà pronta a diventare il primo team “interamente sponsorizzato da una comunità di fans ed appassionati” a partecipare ad una competizione automobilistica riconosciuta dalla FIA.

La Brabham-Yamaha BT60 del 1992, l’ultima monoposto della scuderia australiana

Se anche voi come noi volete dare una mano a David ed al suo progetto, potete cliccare qui. Buona fortuna!