Il Quadrifoglio Verde compie novant’anni

Il Quadrifoglio Verde di Alfa Romeo ha compiuto novant’anni. Era esattamente il mese di Giugno del 1923 quando il pilota Ugo Sivocci, dopo tanti secondi posti e diverse noie tecniche, decise di dipingere a mano sulle fiancate della sua LR da corsa questo simbolo portafortuna. E di fortuna gliene portò, in quanto proprio in quell’occasione riuscì a vincere l’edizione XIV della celebre Targa Florio.

Da quel giorno tutte le Alfa Romeo da competizione venivano distinte a prima vista grazie al grande Quadrifoglio Verde presente sulle fiancate, simbolo che per la prima volta venne ripreso anche sulle auto prodotte in serie dal marchio di Arese
a partire dagli anni ’60. Ad ogni modo, dopo la storica vittoria di Sivocci alla famosa corsa siciliana, il quadrifoglio portò fortuna in molte altre occasioni: appena due anni dopo, nel 1925, Peri riuscì a conquistare il primo campionato mondiale di corse automobilistiche, mentre negli anni ’50, Fangio prima e Farina poi, riuscirono a vincere i primi due campionati mondiali di Formula Uno della storia.

Negli anni ’60 videro la luce auto splendide ed eccezionalmente veloci come la 33 TT 12 e la 33 SC 12, la Giulia in versione Ti e GTA. Inoltre, il Quadrifoglio Verde firmò il ritorno di Alfa Romeo in Formula Uno nel 1980, così come fu protagonista nelle vittorie nel campionato turismo della GTV 6 2.5 e della 155 V6 Ti nel campionato DTM (Deutsche Tourenwagen Mesterschaft). Questa è l’ennesima prova che la storia di Alfa Romeo è densa di successi sportivi praticamente in ogni categoria, storia che solamente alcuni fra i più rinomati costruttori attuali possono vantare.

Purtroppo però, anche se oggi la tradizione del Quadrifoglio Verde continua ancora oggi, in listino sono presenti solamente due modelli: la MiTo Quadrifoglio Verde e la Giulietta Quadrifoglio Verde, equipaggiata rispettivamente con il 1.4 turbobenzina da 170 cv ed il 1’750 TBi da 235 cavalli. Auto che, per quanto buone possano essere, sono soltanto due. Non sembra anche a voi un po’ poco per una casa con una storia del genere alle spalle?